giovedì 29 settembre 2016

WORLD EARTHQUAKES AND BRANCHING STRUCTURES

Gıulıo Riga e Paolo Balocchi

Tutti i terremoti forti sono preceduti da strutture ramificate di diversa durata temporale il cui schema di sviluppo è in parte ampiamente prevedibile in quanto segue un andamento ben organizzato e riconoscibile.
L’analisi di differenti strutture ramificate alla scala locale e globale e i risultati ottenuti fanno ipotizzare
un’interazione di lungo raggio tra i terremoti più energetici.
Anche se non è stata dimostrata questa interazione, probabilmente essa  può  essere dovuta alle sollecitazioni statiche e dinamiche impartite dai grandi terremoti che sono in grado di innescare altri  terremoti  sia nell’area epicentrale che a grandi distanze.
L’analisi della struttura ramificata rappresenta  un significativo passo in avanti nello studio dell’evoluzione spazio-temporale delle sequenze sismiche, mostrando graficamente come i terremoti più energetici delle fasi di accumulo e di rilascio di energia sono attivati ​​da altri terremoti.
Inoltre, la sua evoluzione temporale può fornire informazioni importanti sui tempi di accadimento e sui valori di magnitudo di eventi sismici futuri, in chiave di possibile previsione.
Nella figura 1 sono mostrati gli eventi sismici, alla scala globale, di magnitudo ≥ 6.5 M registrati dal 05/03/1921 al 01/09/2016. Si ricorda come il terremoto del 22 maggio del 1960 si stato il più grande registrato strumentalmente nel ventesimo secolo (9.6 Mw), seguito dal più recente terremoto di Sumatra del 26 dicembre del 2004.
























Figura 1 – Strutture ramificate dei terremoti più forti registrati nel mondo dal 05/03/1921 al 01/09/2016

La struttura ramificata che ha preceduto il terremoto del Cile del 22 maggio del 1960 (Figura 2)  inizia con un ramo di quarto ordine avente origine nel terremoto del 04/11/1952 accaduto in Russia.
Il punto di attivazione si è formato il 9 febbraio del 1960, mentre  il ritardo tra il TP (Trgger point) ed il mainshock è stato di 96 giorni (il punto d’innesco da parte di scosse più piccole, può verificarsi da pochi minuti fino ad anni, a seconda della velocità di sviluppo della sequenza sismica).
La fase di rilascio di energia, di tipo “Progressive earthquakes” è composta da due foreshocks di magnitudo crescente e da un mainshock.
I  foreshocks di magnitudo 8.1 Mw  e 8.6 Mw, accaduti rispettivamente  il 21 e il 22 maggio hanno causato gravi danni a Concepcion.
La magnitudo minima calcolata dal punto medio del ramo di quarto ordine è di 8.8 Mw, mentre la massima di 9.6 Mw circa.
Il primo evento energetico della fase di accumulo di energia che si è attivata dopo il mainshock, mostra un evento di magnitudo 9.3 Mw accaduto il 28/03/1963 e  preceduto da un foreshock di magnitudo 8.6 Mw con epicentro nell’isole Kuril (Russia) registrato il 13/10/1963.
La struttura ramificata da cui si è generato  è composta da cinque eventi sismici di magnitudo decrescente raccordati da rami sismici di primo e secondo ordine.






























Figura 2 – Struttura ramificata del terremoto del Cile del  22/05/1960.

Un’analoga evoluzione è mostrata dalla struttura ramificata  che si sta sviluppando dopo il terremoto di Sumatra (punto sorgente) del 26 dicembre del 2004 (Figura 3).
Essa è composta da sei eventi sismici di magnitudo decrescente nel tempo che rappresentano i nodi dei due rami sismici definitivi di quarto ordine e da rami sismici primo e secondo ordine provvisori.
Nel breve periodo è prevista la formazione del ramo di terzo ordine, mentre  la magnitudo minima del mainshock associato alla struttura ramificata in formazione, calcolata dal punto medio del ramo di quarto ordine è di 9.05 Mw.
































Figura 3 – Struttura ramificata post terremoto di Sumatra del  26/12/2004.

Bibliografia

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Seismic Sequence Structure and Earthquakes Triggering Patterns. Open Journal of Earthquake Research5, 20-34. 

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Short-Term Earthquake Forecast with the Seismic Sequence Hierarchization Method. Open Journal of Earthquake Research5, 79-96. 

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) How to Predict Earthquakes with Microsequences and Reversed Phase Repetitive Patterns. Open Journal of Earthquake Research5, 153-164. 

Nessun commento:

Posta un commento